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Identificato l'esatto meccanismo di aumento dell'infezione da SARS nella stagione fredda

14:47 06.12.2022 Scienza

Un team di specialisti dell'Università del Massachusetts Eye and Ear Research e della Northeastern University ha identificato il meccanismo esatto e precedentemente sconosciuto della risposta immunitaria nasale. Questo spiega la maggiore probabilità di contrarre la SARS durante la stagione fredda. I risultati del lavoro sono stati pubblicati sul Journal of Allergy and Clinical.

"Si pensava che la stagione del raffreddore e dell'influenza si verificasse durante i mesi più freddi perché le persone indugiano più al chiuso, dove i virus si diffondono più facilmente attraverso le goccioline trasportate dall'aria", ha affermato uno degli autori dello studio. Ora, gli scienziati hanno scoperto che la causa principale delle fluttuazioni stagionali nelle malattie virali del tratto respiratorio superiore sono fattori biologici.

Il lavoro precedente ha anche mostrato che le cellule nella parte anteriore del naso identificavano i batteri e poi rilasciavano miliardi di minuscole particelle piene di liquido - vescicole extracellulari o esosomi - che penetravano nel muco e attaccavano i patogeni.

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Il nuovo studio ha analizzato come cellule e campioni di tessuto dal naso di pazienti chirurgici e volontari sani hanno reagito a tre virus: un coronavirus e due rinovirus che causano il raffreddore.

Hanno notato che ogni agente patogeno attiva la risposta esosomica delle cellule del naso, sebbene utilizzi un percorso di segnalazione diverso da quello che si verifica per combattere i batteri. Inoltre, è stato possibile chiarire il meccanismo responsabile della reazione antivirale: quando sono penetrate, le vescicole extracellulari hanno agito da esca, trasferendo elementi a cui si lega il virus al posto delle cellule nasali.

Gli autori hanno poi testato come le temperature più basse influiscano su questo processo, dato che la temperatura interna del naso dipende fortemente dalla temperatura dell'aria esterna. Per questo sono stati studiati soggetti sani che erano a temperatura ambiente. Dopo essere stati sottoposti, sono stati posti per 15 minuti in uno spazio dove c'erano 4,4 gradi Celsius. Si è scoperto che la temperatura all'interno della cavità nasale è scesa di circa cinque gradi Celsius. Lo stesso esperimento è stato condotto su campioni di tessuto nasale, che ha portato a una risposta immunitaria più lenta. Il numero di esosomi secreti dalle cellule nasali è diminuito di quasi il 42% e anche il funzionamento delle proteine antivirali è stato compromesso.

Studi futuri prevedono di condurre test simili con altri agenti patogeni. In futuro, ciò consentirà lo sviluppo di nuovi agenti terapeutici per attivare e migliorare la risposta immunitaria del naso, ad esempio uno spray nasale per aumentare il numero di vescicole extracellulari.

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