Scienza

Vengono svelati i meccanismi neurali di percezione della disinformazione nei social network

00:13 29.03.2023 Scienza

Scienziati cinesi dell'Università di Pechino hanno individuato i meccanismi neurali di percezione della disinformazione nei social network. I risultati del lavoro sono stati pubblicati sulla rivista Nature Neuroscience.

Per esplorare questo aspetto, il team ha chiesto ai partecipanti di giocare a un gioco che prevedeva l'osservazione del comportamento di altre persone e il trarne conclusioni appropriate. I soggetti sono stati assegnati in modo casuale a diversi "siti" in una società artificiale temporanea costituita da una rete interconnessa di persone, dove potevano comunicare solo con persone che erano i loro immediati "vicini" in questa rete.

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Durante l'attività, l'attività cerebrale dei partecipanti è stata registrata utilizzando la risonanza magnetica funzionale (MRI). Quindi tutti i dati ottenuti sono stati analizzati da moderni modelli computazionali.

I ricercatori hanno scoperto che in un ambiente di rete, il cervello può comportarsi in modo simile a situazioni che si verificano nella vita reale. Ad esempio, una persona ha una certa opinione sulla qualità di diversi film in competizione, ma può cambiarla sulla base di una scelta inaspettata di "vicini". Più sorprendente è la loro scelta, più è probabile che il cervello aggiorni la sua convinzione.

L'attività nel giro cingolato anteriore, che normalmente è coinvolto nell'adattamento del comportamento per adattarsi all'ambiente esterno, monitora quanto sia stretta la connessione con il "vicino" mentre il cervello elabora la decisione da questo stesso "vicino". Questi meccanismi cerebrali possono essere alla base dei pregiudizi dei social media, che a loro volta possono contribuire alla diffusione della disinformazione.

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